sabato 26 agosto 2017

FABIO MANELLI CONCRETAMENTE 27 agosto 2017



CONCRETAMENTE di Fabio Manelli

il-giallo-della-domenica
CONCRETAMENTE   di Fabio Manelli
-Per chi mi ha preso? Sono giovane, non stupida! È la terza volta in una settimana che mi tocca fare tardi qua per colpa sua.
“Tesoro, mi sono dimenticato il registro della giornata nel mio ufficio. È sulla scrivania, potresti andare tu? Di te mi fido, lo riporterai domattina. E ricordati di attivare l’impianto antifurto, prima di uscire. Ti spiace?”
-Tesoro? MI ha chiamata Tesoro! Di nuovo! Inaudito! Oltre il danno la beffa! Vecchio porco che non è altro. Non sono disposta a sopportare ancora a lungo questo atteggiamento, per un stipendio così misero, poi! –
Martha camminava spedita in uno dei corridoi, indossando ancora la riproduzione di vestito medievale cucita su misura. Sicuramente era in tessuto sintetico da due soldi; sentiva prudere tutta la schiena. Dopo tutta una giornata in piedi, a sorridere a bambini svogliati e ad indicare ogni angolo del castello blaterando di questa o di quella leggenda, camminare ancora era proprio l’ultima cosa di cui aveva bisogno.
-Thomas J. Fennyswhort, domattina mi sentirai. Voglio un amento. Sì, un cospicuo aumento. O una promozione. O così o mene vado. E se io me ne vado puoi scordarti di fare cadere di nuovo il tuo viscido sguardo nella mia scollatura. Chissà se la Signora Fennysworth sarebbe d’accordo al tuo viscido comportamento. È lei quella coi soldi, no? Se lei ti molla tu perdi il castello. Stop, fine dell’attrazione turistica.-
I passi veloci della ragazza risuonavano nel tetro silenzio dell’edificio in rovina. La calda luce delle fiaccole alle pareti aveva da tempo lasciato il posto ai freddi raggi della luna. Senza fermarsi Martha allungò una mano verso la parete di pietra, solo per sentire la superficie fredda e liscia scorrere sotto le dita. I locali erano ormai deserti e tutte le lampadine erano state spente, come anche il riscaldamento.
-Come può farmi questo? Mandarmi a prendere un maledetto quaderno al buio e in un posto come questo? Cosa ci sarà scritto di così prezioso da non poterlo lasciare qui una notte, poi? È solo immondizia, maledetto fissato che non è altro!-
Il vento fischiò attraverso le colonne alla sua destra, emettendo un suono profondo e strisciante. La ragazza cercò di ignorare quel rumore, ma le vennero i brividi. Un pensiero inquietante prese spazio nella mente di Martha: era come l’ultimo respiro di una persona ferita a morte. Accelerò il passo e le sue dita passarono una decina di centimetri sotto ad una targa in ottone, che lei non aveva mai notato, sebbene fosse lì da decenni.
In questo corridoio, quarant’anni fa, morì Martha Newman, di anni 22. Guida turistica del Castello amata da tutti venne colta di sorpresa dopo l’orario di lavoro da una banda di malviventi venuti a rubare le opere d’arte in esposizione. Accoltellata sette volte alla schiena, si dice che il suo spirito vaghi ancora per queste stanze e che, nelle notti di luna piena, si sentano ancora le sue urla di dolore.
Martha arrivò in fondo al corridoio e girò a destra, verso l’ufficio del suo capo. Il vestito, sulla schiena, incrostato di sangue ormai nero.