sabato 20 maggio 2017

Confessione di Clara Cecchi 21 maggio 2017



CONFESSIONE  di Clara Cecchi
Avevamo passato una vita insieme, ogni sguardo era subito intesa e ora, all'improvviso, evitava i miei occhi, chiuso nel suo mondo mi ignorava.
Prima non ci saziavano né parole né baci e ora la sua lingua mi era oscura, una babele incomprensibile. Assente, mi celava la sua mente dietro il gelo dello sguardo. Ogni comunicazione fra noi si era ormai interrotta, giorno e notte mi tormentavo chiedendomi perché. Certa che avesse dei segreti, spiavo come s'ingegnasse a nasconderli, come ogni giorno di più si allontanasse perso in compagnia di chissà quali misteriosi pensieri a me ignoti. Avrei dato tutto per conoscerli, era una tortura insopportabile non sapere.
Perciò alla fine mi decisi a fare quel che ho fatto, lo confesso, perciò presi quelle tenaglie: in qualche modo dovevo strapparglieli via, per forza io dovevo sapere.
Invece era così ovvia, così banale la verità che tanto mi ero affannata a rincorrere da sfuggirmi fra le mani senza che riuscissi ad afferrarla. A lungo frugai invano cercando di capire, ma nulla. Solo il vuoto. Mi arresi, delusa: non era rimasto più niente nella sua testa spaccata, nemmeno il più piccolo pensiero.