sabato 17 giugno 2017

VICTOR di Patrizia Benetti 18 giugno 2017








VICTOR di Patrizia Benetti
Alto snello, capelli corvini, occhi di ghiaccio, indossa comode calzature in memory, jeans e giubbotto nero. Inforca spesso occhiali a specchio. Ha lineamenti regolari e gradevoli ma non sorride mai e gli occhi d’acciaio incutono soggezione. È un tipo solitario, alloggia nel modesto albergo di un piccolo paese di montagna. Nessuno sa chi sia, né per quale motivo si trovi lì. C’è chi dice che sia un uomo d’affari, chi suppone che si sia appena separato dalla moglie, o che stia scappando da qualcuno o da qualcosa. È davvero bello Victor, è sulla trentina e le ragazze tentano di attaccar bottone per sapere qualcosa sul suo conto e per strappargli un sorriso. In paese mesi prima si è consumato uno strano incidente e forse Victor è lì per investigare. Una ragazza bellissima, una straniera dai capelli biondi e dagli occhi azzurri come il cielo è morta. Stava scalando la montagna in compagnia del fratello e di alcuni amici ed è caduta da un burrone. Si dice che sia stata spinta. Lucilla e la facoltosa famiglia possedevano una villa in cui trascorrevano le vacanze. Ora è deserta. Nessuno vi ha mai più abitato. Si dice che sia maledetta, che vi aleggi la tormentata anima della fanciulla. Forse era la donna di Victor e lui sta morendo di dolore, medita la vendetta. Forse è uno sbirro. Comunque sia il volto dell’uomo è una maschera d’indifferenza. Pare che niente e nessuno lo interessi. Non vuole o non può scuotersi dal torpore che lo assorbe. A quanto pare è un abitudinario. Si alza tutte le mattine alle sette in punto, si concede una sobria colazione a base di caffè nero e cereali, quindi fa un’oretta di palestra e una lunga doccia rilassante. Verso le dieci va a leggere il quotidiano al solito bar, in attesa del pranzo. Si dice abbia sempre la pagina aperta sulla cronaca nera. Il suo volto impassibile diventa a tratti rosso e corrucciato. Inarca le folte sopracciglia nere e c’è chi giura di avere visto una lacrima scendergli sulle guance abbronzate. Chi è Victor, l’affascinante sconosciuto? Cosa lo tormenta? Oggi ha preso lo skilift ed è salito con gli altri turisti. Scia divinamente. Il suo volto è rilassato, sembra divertirsi. Respira l’aria pura dei monti e si lancia senza paura verso valle. Al ritorno però si sono perse le sue tracce. Nessuno lo ha visto rientrare e non è in motel. È quasi buio. Dove si sarà cacciato? Il giorno dopo in paese non si parla d’altro. La sua macchina è nel parcheggio ma di lui nessuna nuova. Trascorrono i giorni, le settimane, i mesi. C’è chi giura di averlo visto di notte davanti alla stupenda villa disabitata. Rincorreva una ragazza dai capelli biondi. Le loro risate riecheggiavano nell’aria. Victor era felice.